Quattrocento anni di storia racchiusi in 4.300 dimore tra Veneto e Friuli Venezia-Giulia. Un patrimonio storico e culturale ingentissimo protetto dall’Associazione ville venete, che dal 1979 è impegnata nella tutela e nella valorizzazione di quest’eccellenza unica al mondo. “Per noi tutela significa porre particolare attenzione sugli aspetti fiscali, visto che in Italia non esiste una legge specifica per i beni vincolati” sottolinea Alberto Passi, presidente dell’Associazione Ville Venete, che conta circa 600 associati, “mentre per la valorizzazione abbiamo puntato sul turismo culturale, aprendo al pubblico queste dimore, strutture nate nei secoli scorsi per produrre economia”. Senza fini di lucro, l’associazione è una sorta di sindacato che rappresenta i proprietari di questi gioielli presso entie istituzioni con l’obiettivo di proteggere e promuovere questo patrimonio unico, che conta 500 cicli d’affreschi e un numero incredibile di collezioni e opere d’arte. “Solo il 20 per cento dei nostri associati fa turismo, ma si tratta dei proprietari delle residenze più belle” continua Passi “e questo crea economie di scala importanti, con grandi ricadute sul territorio in termini di presenze turistiche e di occupazione giovanile. Un’economia sostenibile anche per le ville, che continuano a vivere e a ricevere sostegno per la loro manutenzione”.
Il prossimo obiettivo è Expo, con un progetto realizzato in collaborazione con Confartigianato che dall’1 al 5 ottobre prossimi farà conoscere al mondo la ricchezza non solo culturale, ma anche enogastronomica di queste ville-fattoria, che producono riso, legumi, frutta, vini e altre eccellenze. Tra le gemme che fanno parte dell’associazione c’è la vicentina Villa Valmarana ai Nani, ornata dagli splendidi affreschi di Giambattista e Giandomenico Tiepolo: qui il 16 aprile si svolgerà la cena di gala del tour “Panorama d’Italia”. Il complesso monumentale, aperto al pubblico tutto l’anno per eventi e visite, è composto dalla palazzina magnificamente affrescata da Tiepolo padre con temi epici, dalla foresteria affrescata dal figlio, dalla scuderia e da un parco storico, circondato da un muro di cinta adornato di statue di nani, da cui la casa prende il nome. La villa è tuttora abitata dalla famiglia Valmarana, che nel 1757 commissionò ai due pittori il ciclo di affreschi.